Teatro

Lo Schiaccianoci con il Balletto russo al Sociale di Busto Arsizio (VA)

Lo Schiaccianoci con il Balletto russo al Sociale di Busto Arsizio (VA)

E’ una prestigiosa esclusiva provinciale quella che il teatro Sociale di Busto Arsizio farà trovare sotto l’albero di Natale del suo pubblico. Martedì 22 dicembre, alle 18 e alle 21, la sala di piazza Plebiscito accoglierà, infatti, il «Balletto russo», importante compagnia internazionale diretta da Anna Ivanova, già solista al teatro Bolshoi di Mosca, che ha portato la magia di rappresentazioni come «Il lago dei cigni», «La bella addormentata nel bosco» e «Romeo e Giulietta» in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Africa, passando per l’Italia, la Francia, la Svizzera e la Spagna.

I riflettori saranno puntati su un classico delle feste di fine anno: «Lo schiaccianoci», balletto in due atti e tre scene, con prologo ed epilogo, su musiche di Pëtr Il'ic Cajkovskij e per le coreografie del «maitre de ballet» Marius Petipa (e del suo collaboratore Lev Ivanov), che ebbe la sua prima rappresentazione scenica il 18 dicembre 1892, al teatro Marijnskij di San Pietroburgo, insieme con l’opera in un atto «Jolanta».
Lo spettacolo, promosso dalla Fondazione Teatro lirico siciliano, con la collaborazione logistica di «Educarte» e della srl «Il teatro Sociale», vedrà nel ruolo dei ballerini solisti Anna Ivanova e Aliksander Alikin, entrambi già conosciuti tra il pubblico bustese per la partecipazione alla passata stagione teatrale con un apprezzato allestimento del balletto «Il lago dei cigni».

Fonte letteraria del libretto de «Lo schiaccianoci», scritto dietro commissione del direttore dei Teatri imperiali russi, il principe Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij, è la favola borghese ottocentesca «Nüssknaker und Mäusekönig» («Lo schiaccianoci e il re dei topi») di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, nella versione liberamente rivisitata e privata dai suoi elementi drammatici e horror da Alexandre Dumas padre.
Al centro della vicenda c'è una bambina di Norimberga, la dolce e romantica Clara (o, secondo le versioni predominanti Masha, diminutivo russo di Maria), che si prepara a festeggiare il Natale con i propri parenti ed amici. Fra i tanti invitati al sontuoso ricevimento, si distingue uno strano personaggio di nome Drosselmeyer, un po' prestigiatore e un po' giocattolaio, che regala alla protagonista alcuni pupazzi meccanici, ma soprattutto uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. A mezzanotte, quando gli ospiti si congedano, la piccola si addormenta su una poltrona del divano e precipita in un sogno/incubo fantastico, nel quale il nuovo giocattolo si trasforma in un bellissimo e coraggioso principe azzurro, con cui combattere contro l'esercito dei topi e, una volta vinta la battaglia, partire in viaggio per il paese delle delizie. Qui vivono la Fata Confetto e altri personaggi di fantasia, come il Cioccolato, il Caffè, il Bastoncino di zucchero candito e i Cannoncini alla crema. La bambina trascorre con loro una notte da favola. Ma tutti i sogni, si sa, durano poco: al risveglio balli e suoni sono svaniti; accanto alla piccola, felice di questo sogno di Natale, c'è solo il suo amato schiaccianoci di legno.

A fare da colonna sonora a questo spettacolo, considerato, insieme con il «Lago dei cigni» (1895) e «La Bella addormentata nel bosco» (1890), uno dei balletti fondamentali dell’Ottocento e uno dei più affascinanti di tutti i tempi, saranno, come già ricordato, alcune delle musiche più allegre, sognanti e divertenti nate dal genio di Pëtr Il'ic Cajkovskij tra il 1891 e il 1892: dal «Galop» iniziale al «Trepak» (o «Danza russa»), dalla «Danza della fata Confetto» sino allo squisito «Valzer dei fiori», che segna la fine dello spettacolo.
L’atmosfera fatata e di festa che anima l’intera vicenda ha fatto sì che il coreografo e danzatore russo George Balanchine  parlasse de «Lo schiaccianoci» con queste parole: «uno dei più bei doni della danza, non soltanto per i bambini, ma per chiunque ami l’elemento magico del teatro: ha un incanto perenne, che non dura soltanto i giorni di Natale, ma tutto l’anno». Il mondo di dolciumi, soldatini, alberi di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina che tesse la trama di questo fiaba a lieto fine ne fa, infatti, uno dei balletti più amati di tutti i tempi.

Con Anna Ivanova e Aliksander Alikin, sul palco del teatro Sociale di Busto Arsizio salirà un qualificato corpo di ballo, i cui artisti sono vincitori di prestigiosi concorsi internazionali, in Russia e all'estero, e si distinguono per l'elevata professionalità, il genio artistico e l'espressività. Costumi e scenografie si ispirano ai canoni artistici del Grande teatro imperiale russo.

Il costo dei biglietti è fissato ad € 40,00 per la poltronissima (I settore platea - dalla fila A alla fila H), € 33,00 per la poltrona (II settore platea - dalla fila I alla fila O), € 26,00 per la galleria ed € 22,00 per il ridotto, riservato a bambini di età inferiore ai 12 anni e a studenti di scuole di danza, previa presentazione della lettera di iscrizione o della tessera di riconoscimento (i posti a costo ridotto saranno disponibili solo in galleria).

Il botteghino è aperto nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e di sabato, dalle 10.00 alle 12.00. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale di Busto Arsizio in orario d’ufficio (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00; il sabato, dalle 9.30 alle 12.00) al numero 0331.679000.